Il contesto territoriale

    Il Territorio di Parma e la sua vocazione alla produzione del cibo: dalla Food Valley alla BIO-Economy Valley

 

Il territorio di Parma, affonda le proprie radici di cultura alimentare in una storia che, per far fronte ai vincoli ambientali e politici, ha sviluppato alimenti capaci di durare nel tempo fornendo cibi sani agli abitanti di questo territorio. Questi alimenti, nel tempo hanno acquisito una reputazione che ancora oggi consente di portare il nome di Parma nel mondo. Nel tempo, tuttavia, in particolare dalla fine della Prima guerra mondiale, grazie all’operatività e allo spirito imprenditoriale di alcuni imprenditori, il territorio di Parma ha espresso una forte specializzazione nel settore agroalimentare tanto da essere definito “capitale della food valley” italiana.

Gli elementi che giustificano questa considerazione sono dovuti alla contemporanea presenza di molti delle componenti di un moderno sistema agroalimentare:

-       La presenza di strutture produttive agricole gestite secondo tecniche di produzioni sostenibili grazie all’adozione di disciplinari di produzione

-       Un territorio rurale vivo e diversificato dove le attività agricole e quelle artigianali (se non industriali) si avvantaggiano reciprocamente rispetto all’uso delle risorse umane e nei rapporti con l’ambiente creando interessanti sinergie da un punto di vista sociale e economico.

-       La presenza di strutture produttive diversificate tra loro ma con una matrice comune: la produzione di alimenti di eccellenza. Nel territorio di Parma infatti sono presenti contemporaneamente diverse filiere produttive che interagiscono tra loro:

  •     la filiera del latte (nella produzione di formaggi, latticini e latte ad uso alimentare);
  •     la filiera del pomodoro da industria (nella provincia di Parma viene trasformato circa la metà del pomodoro da industria prodotto in Italia);
  •     la filiera dello zucchero (in provincia di Pama è presente uno dei pochi zuccherificio attivi in Italia);
  •     la filiera delle “altre conserve alimentari” (prodotte dalle stesse aziende che lavorano il pomodoro da industria);
  •   la filiera della cerealicoltura (con imprese sementiere nazionali e internazionali), della panificazione (con mulini), della pasta (secca e fresca), dei prodotti da forno e dell’industria mangimistica. Questa filiera annovera imprese che si caratterizzano per dimensioni artigianali sino a quelle industriali con mercati di sbocco molto diversificati tra loro;
  •     la filiera della carne bovina e suina: dagli allevamenti ai salumifici passando per i macelli;
  •     la filiera delle conserve di pesce;
  •     la filiera del vino, che benché di modeste quantità rispetto a competitors nazionali presenta elementi di distinzione qualitativa;   
  •     la filiera delle acque minerali;

 

-       La coesistenza di forme di gestione tra loro molto diverse che comprendono imprese individuali, imprese cooperative (a Parma sono natele prime forme di cooperazione agricola di produzione e di servizi italiane), imprese societarie, imprese multinazionali. Queste imprese si relazionano tra loro in alcuni casi utilizzando forme associative innovative quali le Organizzazione di Produzione (OP) e le Organizzazioni Interprofessionali (OI). Ma non solo, nella Provincia di Parma sono attivi forme organizzative intermedie quali i Consorzi di Tutela che, attraverso la tutela e la promozione della qualità dei prodotti tradizionali con Indicazione di Origine, garantiscono la sostenibilità dei piccoli produttori nell’affrontare i mercati;

-       La presenza di aziende che sostengono la produzione delle derrate agricole fornendo tecnologie e servizi per la gestione, trasformazione e commercializzazione degli input di origine agricola e degli output industriali. La provincia di Parma, infatti, oltre che essere un importante polo agro alimentare è anche un polo industriale specializzato nell’industria delle tecnologie alimentari. A Parma hanno sede importanti gruppi industriali capaci di produrre le tecnologie per la conservazione e la trasformazione degli alimenti in condizione igienico sanitarie adeguate ai più rigorosi standard e limiti legislativi europei e internazionali;

-       La presenza dell’European Food Safety Autority (EFSA) che, avvantaggiandosi della cultura alimentare locale e delle istituzioni intermedie in campo alimentare, tutela la salute dei consumatori europei verificando la correttezza delle tecniche produttive adottate lungo la filiera alimentare;

-       La presenza di un polo fieristico specializzato sul cibo sia nella fase di produzione che di commercializzazione;

-       La forte connessione con le altre attività produttive in campo alimentare con gli altri territori della Regione Emilia Romagna e Italiani;

 

Questo modello può essere compreso nella sua specificità se le diverse attività e funzioni sono viste non in modo isolato tra loro, ma bensì in modo coordinato e parte di un unico sistema produttivo descritto come “Sistema Agroalimentare Locale”, capace di produrre interazioni e sinergie tra filiere e tra tipologie di imprese diverse tra loro.

In questa logica, l’Università di Parma è un attore centrale nel processo di sviluppo del sistema territoriale legato al cibo della provincia di Parma agendo su tre livelli:

-       la formazione di risorse umane altamente specializzati attraverso i corsi di Laurea triennale, Laurea Magistrale, corsi di perfezionamento e alta formazione. Ogni anno l’ateneo di Parma riceve oltre 2000 matricole nei corsi di studio legati al food;

-       svolgendo il ruolo di “assistenza tecnica” per le piccole, medie e grandi imprese del settore alimentare e del settore della meccanica per l’agroalimentare;

-       svolgendo il ruolo di “antenna tecnologica” attraverso attività le attività di ricerche tecnologa, economica, gestionale e sociale collegate alla produzione, trasformazione e consumo degli alimenti.

Il Food Project dell’Ateneo di Parma vuole quindi rappresentare uno strumento di dialogo moderno e flessibile tra i ricercatori e il mondo delle imprese che si occupano della sua produzione e commercializzazione anche anticipando le future indicazioni europee previste e dal “new green deal” e dalla strategia “farm2fork”.

Il sistema agroalimentare locale di Parma